mercoledì 11 luglio 2012

"La stregoneria in Italia" di Andrea Romanazzi

   La stregoneria in Italia è uscito nel 2007 sotto Canali di Venexia. L'autore, Andrea Romanazzi, è un ingegnere che da più di vent'anni si interessa di tradizioni popolari e ha all'attivo diverse pubblicazioni. A quanto ne so la sua formazione nel campo dell'antropologia e degli studi folclorici è totalmente da autodidatta, ed è quindi ancor più sorprendente quanto sia professionale il suo lavoro di ricerca.
   A differenza di certi ciarlatani (sì Dragon Rouge, sì Adriano Spinelli, parlo con voi), Romanazzi si documenta, fa ricerche sul campo, condizioni che sono il minimo indispensabile per poter trattare un campo talmente vasto come quello della stregoneria italiana. Il risultato è un'opera che non approfondisce davvero a fondo nessun aspetto, anche perché penso sarebbe impossibile trattare fino in fondo certi argomenti all'interno di un libro, ma fa una sorprendente carrellata su  "scongiuri, amuleti e riti della tradizione", come recita il sottotitolo. Il lavoro di Romanazzi è un compendio delle più diffuse pratiche stregonesche che ancora oggi sopravvivono nel nostro paese, una guida davvero ottima come base di partenza per ulteriori approfondimenti.
   Il libro è diviso in tre parti: "La fascinazione magico popolare", "Magie e incanti d'amore", "Amuleti, talismani e antichi riti di protezione". I titoli sono già di per sé chiari, e le tre parti coprono gran parte delle pratiche racchiuse in queste grandi branchie della stregoneria tradizionale. Romanazzi si premura ovviamente di specificare la provenienza regionale di ciò che riporta, e fornisce degli ottimi commenti sul significato e il funzionamento delle pratiche descritte.
   Una delle qualità più importanti del libro è che Romanazzi non si lascia andare a derive neopaganeggianti, ma descrive ciò che descrive per quello che è, con un approccio il più vicino possibile a un compendio antropologico, tenendo sempre bene a mente il significato della parola "tradizione".
   Un'opera che alla fine lascia con una voglia insostenibile di sapere di più, scoprire di più. Non che il libro sia incompleto: c'è la sensazione di fondo che forse l'autore avrebbe potuto dire molto di più, ma in molti casi ho avuto l'impressione che ciò che è riportato sulla carta sia quanto di più Romanazzi avesse potuto scrivere senza violare il rispetto per le sue fonti, e per questo merita apprezzamento.
    In definitiva, un libro che consiglierei a chiunque sia alle prime armi. Non a chi voglia capire cosa sia la stregoneria, ma piuttosto a chi debba ancora sapere come funziona, di cosa si occupa, quali sono i suoi strumenti.

2 commenti:

  1. Gentile Dis Pater, sono oggi casualmente approdato su OSCULUM INFAME e ho letto la tua recensione al mio saggio. Ti Ringrazio innanzi tutto, le parole che hai scritto mi fanno piacere e mi lusingano. Quanto da te scritto è proprio il mio pensiero, lo scopo con il quale avevo scritto questo saggio, e questo mi rende ancora più lieto.
    Grazie
    Andrea (Romanazzi)

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  2. Ciao Andrea, grazie del commento! Mi fa piacere che tu abbia scovato questa piccola recensione ;)

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